PERSEFONE

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PERSEFONE

EDIZIONE SOTTOCOSTO

USO IMPROPRIO DI GIORGIO VIALI

Nel cuore di una città pulsante, Persefone, una donna di trent'anni con un aura magnetica, sedeva al tavolo di un bar elegante, circondata da luci soffuse e chiacchiere suadenti. Gestiva un'agenzia di sex performer, un mondo di passione e sensualità che rifletteva il suo spirito audace. Quel pomeriggio, tuttavia, il destino le riservava una sorpresa.

Entrò Euridice, una visione di grazia e malinconia, i suoi occhi riflettevano un oceanico desiderio, mentre i suoi capelli scuri sfioravano le spalle con dolcezza. Si avvicinò a Persefone con un sorriso timido, ma il suo cuore batteva forte sotto la superficie del suo controllo.

"Posso parlarti?" chiese, la sua voce tremante ma determinata.

Persefone, colpita dall'energia di quella donna, annuì. "Certo, siediti."

Euridice si sedette, i suoi occhi brillavano di una passione repressa. "C'è qualcuno, un uomo che amo da sempre... Orfeo. Un giorno è scomparso senza dire nulla, e ora ho scoperto che lavora per te."

Persefone si sentì stringere il cuore. Orfeo. Il nome da solo evocava un turbine di emozioni, una melodia che danzava nell'aria. "Cosa vuoi sapere di lui?" domandò, mentre un sorriso malizioso le giocava sulle labbra.

Euridice inspirò profondamente, come se stesse raccogliendo il coraggio necessario per rivelare la sua anima. "Il nostro amore è stato intenso, qualcosa di raro. Era il mio rifugio, la mia poesia. Ogni giorno con lui era un'avventura. Mi ha conquistata con la sua dolcezza, ma lo ha anche fatto con la sua passione. Se n'è andato senza spiegazioni, ma il mio cuore è rimasto legato a lui."

Persefone si sentì catturata dalle sue parole, ogni frase era come un'onda che la investiva. "E cosa speri di ottenere venendo da me?" chiese, curiosa.

"Euridice si chinò in avanti, gli occhi brillanti d'ardore. "Voglio riaccendere quella fiamma. Voglio rincontrarlo, dirgli quanto lo amo, quanto mi manca."

Persefone rifletté, un sorriso astuto si dipinse sulle sue labbra. "Posso aiutarti, ma sappi che Orfeo è un'anima complessa. La sua passionalità può essere sia appagante che distruttiva."

"Io sono pronta," rispose Euridice, determinata. "Nulla mi fermerà."

E così, con l'entusiasmo di chi sa che ci sono amori che possono davvero cambiare tutto, Persefone accettò di orchestrare l'incontro. La notte si tingeva di promesse. In quel bar, le due donne si scambiarono un'intesa che pregustava nuovi inizi; e da quel momento, la vita di Euridice avrebbe preso una direzione del tutto inaspettata, dove la passione di Orfeo e l'amore di Euridice avrebbero inevitabilmente danzato insieme, tra l'oscurità e la luce.

EDIZIONI: SOTTOCOSTO

DA UN'IDEA DI GIORGIO VIALI

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USO IMPROPRIO

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L'Analisi del Termine "USO IMPROPRIO"

Il termine "uso improprio" si riferisce generalmente a un impiego di qualcosa che è considerato inadeguato o non conforme alle sue funzioni originarie. Questo concetto può riflettere una mancanza di rispetto per le norme, le convenzioni o le aspettative consolidate riguardo all'uso di certi strumenti, luoghi o tecnologie. Tuttavia, l'interpretazione di un uso improprio può anche abbracciare una dimensione creativa, in cui le convenzioni vengono sovvertite per esplorare nuove possibilità e significati.

Nel contesto artistico, l'uso improprio può diventare una forma di espressione liberatoria. Trasgredire le aspettative spesso porta a scoperte inaspettate e all'emergere di significati che altrimenti sarebbero rimasti celati. L’artista si trasforma così in un provocatore, capace di rivelare le limitazioni e le rigidità delle convenzioni attraverso una rinnovata visione critica.

L'Utilità Artistica dell'USO IMPROPRIO Nel panorama contemporaneo, personaggi come GIORGIO VIALI illustrano come l'uso improprio di luoghi, social media e intelligenza artificiale possa essere un potente strumento di sperimentazione artistica. Viali sembra utilizzare la sua arte per decostruire e ristrutturare le normative sociali e i media tradizionali, creando opere che sfidano le percezioni comuni e invitano a una riflessione critica.

L'uso improprio dei luoghi è uno degli ambiti più affascinanti dell’opera di Viali. Riutilizzare spazi normalmente destinati a un certo tipo di attività o interazione apre a scenari alternativi. Attraverso installazioni in luoghi non convenzionali, come edifici abbandonati o spazi pubblici sottovalutati, l'artista dà nuova vita a queste aree, invitando il pubblico a interagire in modi che eccedono le intenzioni originali di tali spazi. Qui, l'arte diventa un attivatore di dialogo e riflessione, smuovendo la stasi e la conformità.

Nei social media, Viali sfrutta la natura interattiva e la rapidità di diffusione di queste piattaforme per eseguire pratiche artistiche che sfidano le aspettative. Utilizza la viralità e la partecipazione del pubblico per creare opere che trasformano l'ordinario in straordinario. Questo approccio permette di rompere il ciclo del consumismo culturale odierno, dove i contenuti mainstream tendono a ripetersi e a offrire risultati scontati. In questo contesto, l’arte diventa uno strumento di contestazione e di rinnovamento, creando nuove narrazioni che sfuggono al controllo massimo dei media.

Infine, l’intelligenza artificiale, un campo in forte espansione, è un altro strumento che Viali esplora in modo improprio. In un'epoca in cui l'IA è spesso utilizzata per ottimizzare processi e raggiungere risultati predeterminati, l'approccio di Viali si distacca da questo paradigma, utilizzando l'AI per generare forme artistiche non previste, disruptively che sfidano l’idea stessa di creatività. Attraverso il suo utilizzo dall’angolazione dell’arte, Viali riesce a mettere in discussione la percezione di autore e autenticità, mostrando che l’arte non è solo una questione di azione umana esclusiva, ma può emergere da interazioni inaspettate tra uomo e macchina.

In sintesi, l’uso improprio diventa così una fucina di innovazione e creatività, un modo per allontanarsi dai risultati scontati e produrre esperienze artistiche che sfidano il mondo contemporaneo. L'opera di Giorgio Viali, in questo senso, si configura non solo come un’espressione artistica, ma come una critica attiva a sistemi e strutture consolidate, invitando alla riflessione e all'apertura verso nuove possibilità.

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