CORPO SOCIALE

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CORPO SOCIALE

RECENSIONE DI USO IMPROPRIO

AUTORE IBRIDO

"Corpo sociale"

Regia: Matteo Garrone

Anno: 2024

"Corpo sociale", l'ultima opera di Matteo Garrone, è un film audace e provocatorio che affronta il tema dell'identità e della libertà nell'era dei social media. La pellicola si concentra su Lisa, una giovane donna che vive in un mondo in cui il conformismo e la ricerca di approvazione virtuale sono diventati la norma. Garrone, con il suo stile distintivo e visivamente accattivante, dipinge un ritratto inquietante e affascinante della nostra società contemporanea.

Lisa, interpretata magistralmente da un'attrice emergente, è un personaggio che risuona profondamente con il pubblico contemporaneo. Inizialmente immersa nelle dinamiche superficiali delle piattaforme social, la sua evoluzione è palpabile e autorevole. Mentre gli altri si piegano alle aspettative digitali, Lisa decide di prendere in mano la sua vita, con una scelta radicale: abbandonare il conformismo e cercare la sua vera identità al di là degli schermi.

La sceneggiatura, frutto della penna acuta di Garrone e del suo collaboratore di lunga data, è ricca di dialoghi incisivi e situazioni che mettono a confronto il mondo reale con quello virtuale. La regia di Garrone è caratterizzata da una forte attenzione al dettaglio, con una fotografia che gioca tra luci e ombre, riflettendo simbolicamente il conflitto interno della protagonista.

Uno degli aspetti più toccanti del film è la rappresentazione delle relazioni umane. Mentre Lisa si allontana dal mondo virtuale, le sue interazioni personali diventano sempre più significative. Garrone riesce a catturare la vulnerabilità e la forza della protagonista con una delicatezza che tocca le corde dell'anima. Le performance del cast di supporto, comprensivo di volti noti e talenti emergenti, arricchiscono ulteriormente il racconto, portando spessore e autenticità ai vari ruoli.

"Corpo sociale" non è solo un film sulla ribellione contro le aspettative imposte dalla società, ma anche un invito a riflettere sulle conseguenze della nostra dipendenza dai social media. Garrone affronta questo tema in modo accattivante e viscerale, invitando lo spettatore a interrogarsi sull'autenticità delle proprie scelte e relazioni.

In conclusione, "Corpo sociale" è una pellicola straordinaria che segna un'importante evoluzione nella filmografia di Matteo Garrone. Con la sua capacità di mescolare il dramma con il reale e il virtuale, offre una profonda analisi delle sfide che affrontiamo nel mondo moderno. Un film imperdibile che ci spinge a riscoprire la nostra libertà e la nostra individualità, lontano dai riflettori digitali.

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CORPO SOCIALE

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CORPO SOCIALE

RECENSIONE - USO IMPROPRIO

"Corpo sociale", diretto da Paolo Rosi nel 1968, è un film che si distingue per la sua audace esplorazione dei temi della libertà individuale e del rifiuto del conformismo, proprio nel fervore del Sessantotto. La pellicola racconta la storia di una giovane donna, simbolo di una generazione in fermento, che decide di rompere le catene delle aspettative sociali e di affermare la propria identità in un contesto che predilige la conformità.

La protagonista, interpretata magnificamente da una giovane attrice, incarna le ansie e le aspirazioni di una gioventù desiderosa di cambiamento. La sua lotta interna e la determinazione nel cercare la propria libertà sono rappresentate attraverso una narrazione intensa e d'impatto che riesce a mostrare le contraddizioni di una società in transizione. Rosi utilizza una regia molti evocativa, che grazie a inquadrature incisive e una colonna sonora evocativa, riesce a coinvolgere lo spettatore in un viaggio emotivo profondo.

Il film coniuga momenti di pura ribellione con riflessioni più intime e vulnerabili, rendendo la protagonista una figura complessa e sfaccettata. La scelta di rifuggire dalle convenzioni sociali è presentata come un atto di coraggio, ma anche come un percorso tortuoso, costellato di ostacoli e incertezze. In un’epoca in cui le manifestazioni e le lotte per i diritti erano all'ordine del giorno, "Corpo sociale" funge da specchio di un’epoca, riflettendo non solo la ricerca della libertà personale, ma anche la necessità di un cambiamento collettivo.

Un aspetto notevole del film è la sua capacità di toccare tematiche universali, come il desiderio di autodeterminazione e la paura del giudizio altrui. La rappresentazione del corpo sociale diventa, quindi, un simbolo di come le pressioni esterne possano influenzare le scelte individuali.

In conclusione, "Corpo sociale" di Rosi è un'opera cinematografica che non solo racconta una storia di ribellione e autodeterminazione, ma si pone anche come un’importante riflessione sulle dinamiche sociali degli anni '60. La pellicola invita a ripensare il ruolo dell'individuo all'interno di un contesto sociale che spesso tenda a soffocare la diversità e la libertà di espressione. Un film che, a distanza di anni, risuona ancora con forza, ricordandoci l’importanza di ascoltare la nostra voce interiore in tempi di cambiamento e provocazione.


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USO IMPROPRIO

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L'Analisi del Termine "USO IMPROPRIO"

Il termine "uso improprio" si riferisce generalmente a un impiego di qualcosa che è considerato inadeguato o non conforme alle sue funzioni originarie. Questo concetto può riflettere una mancanza di rispetto per le norme, le convenzioni o le aspettative consolidate riguardo all'uso di certi strumenti, luoghi o tecnologie. Tuttavia, l'interpretazione di un uso improprio può anche abbracciare una dimensione creativa, in cui le convenzioni vengono sovvertite per esplorare nuove possibilità e significati.

Nel contesto artistico, l'uso improprio può diventare una forma di espressione liberatoria. Trasgredire le aspettative spesso porta a scoperte inaspettate e all'emergere di significati che altrimenti sarebbero rimasti celati. L’artista si trasforma così in un provocatore, capace di rivelare le limitazioni e le rigidità delle convenzioni attraverso una rinnovata visione critica.

L'Utilità Artistica dell'USO IMPROPRIO Nel panorama contemporaneo, personaggi come GIORGIO VIALI illustrano come l'uso improprio di luoghi, social media e intelligenza artificiale possa essere un potente strumento di sperimentazione artistica. Viali sembra utilizzare la sua arte per decostruire e ristrutturare le normative sociali e i media tradizionali, creando opere che sfidano le percezioni comuni e invitano a una riflessione critica.

L'uso improprio dei luoghi è uno degli ambiti più affascinanti dell’opera di Viali. Riutilizzare spazi normalmente destinati a un certo tipo di attività o interazione apre a scenari alternativi. Attraverso installazioni in luoghi non convenzionali, come edifici abbandonati o spazi pubblici sottovalutati, l'artista dà nuova vita a queste aree, invitando il pubblico a interagire in modi che eccedono le intenzioni originali di tali spazi. Qui, l'arte diventa un attivatore di dialogo e riflessione, smuovendo la stasi e la conformità.

Nei social media, Viali sfrutta la natura interattiva e la rapidità di diffusione di queste piattaforme per eseguire pratiche artistiche che sfidano le aspettative. Utilizza la viralità e la partecipazione del pubblico per creare opere che trasformano l'ordinario in straordinario. Questo approccio permette di rompere il ciclo del consumismo culturale odierno, dove i contenuti mainstream tendono a ripetersi e a offrire risultati scontati. In questo contesto, l’arte diventa uno strumento di contestazione e di rinnovamento, creando nuove narrazioni che sfuggono al controllo massimo dei media.

Infine, l’intelligenza artificiale, un campo in forte espansione, è un altro strumento che Viali esplora in modo improprio. In un'epoca in cui l'IA è spesso utilizzata per ottimizzare processi e raggiungere risultati predeterminati, l'approccio di Viali si distacca da questo paradigma, utilizzando l'AI per generare forme artistiche non previste, disruptively che sfidano l’idea stessa di creatività. Attraverso il suo utilizzo dall’angolazione dell’arte, Viali riesce a mettere in discussione la percezione di autore e autenticità, mostrando che l’arte non è solo una questione di azione umana esclusiva, ma può emergere da interazioni inaspettate tra uomo e macchina.

In sintesi, l’uso improprio diventa così una fucina di innovazione e creatività, un modo per allontanarsi dai risultati scontati e produrre esperienze artistiche che sfidano il mondo contemporaneo. L'opera di Giorgio Viali, in questo senso, si configura non solo come un’espressione artistica, ma come una critica attiva a sistemi e strutture consolidate, invitando alla riflessione e all'apertura verso nuove possibilità.

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USO IMPROPRIO

USO IMPROPRIO

Riflessioni e Pratiche di USO PROPRIO E IMPROPRIO

Da un'idea di GIORGIO VIALI

Presentiamo "USO IMPROPRIO", un progetto che esplora la distorsione delle funzioni degli oggetti, degli spazi e degli strumenti nella PRODUZIONE MEDIATICA. In un mondo dove ogni elemento ha un fine preciso, il nostro laboratorio mette in discussione questa linearità, aprendo la strada a nuove forme di espressione visiva, teatrale e fotografica.

La Visione del Progetto

Il termine "USO IMPROPRIO" implica un utilizzo non conforme degli strumenti e degli spazi. Poniamo l'accento sull’importanza di riscoprire il potenziale insito in qualsiasi oggetto: un cacciavite, ad esempio, può essere non solo un utensile, ma anche un simbolo di creatività trasgressiva. In questo contesto, l'uso improprio diventa una pratica che invita a pensare oltre i confini, a esplorare scenari inaspettati e a sfidare le convenzioni.

Laboratorio Mediatico: Rivisiteremo le piattaforme digitali non solo come contenitori di immagini e video, ma come spazi di interazione e reinvenzione del nostro contesto sociale. Da meri strumenti di comunicazione, diventeranno spazi di dialogo creativo, producendo opere che riflettono le relazioni umane nell'era del digitale.

Laboratorio Visivo: In questo ambito, stimoleremo artisti e partecipanti a interpretare oggetti di uso quotidiano in modi inaspettati. Un semplice strumento può trasformarsi in un veicolo di narrazione, un modo per comunicare storie e significati che vanno oltre la loro funzione originale.

Laboratorio Urbano: Esploreremo spazi pubblici e privati inusuali come palcoscenici per performance dal vivo e progetti visivi. Immaginate un grande capannone industriale che si trasforma in un palcoscenico per una rappresentazione teatrale: questo è il nostro modo di rivisitare il concetto di "esperienza".

Le Conseguenze dell’USO IMPROPRIO

"USO IMPROPRIO" non è solo un laboratorio di creatività; è anche uno spazio di riflessione su come l'uso distorto degli strumenti e degli spazi può portare a conseguenze significative. Attraverso dibattiti, workshop e performance, affronteremo temi come il potere della percezione, le dinamiche del conflitto e la fragilità dei confini culturali e sociali.

Il nostro obiettivo è stimolare una consapevolezza critica e artistica, invitando il pubblico a esplorare l'uso degli oggetti e degli spazi intorno a noi.

USO IMPROPRIO

Riflessioni e Pratiche di USO PROPRIO E IMPROPRIO

Da un'idea di GIORGIO VIALI

www.usoimproprio.info

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EURIDICE E PERSEFONE

TITOLO: L'AMORE

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: OTTOBRE 2024

PERSONAGGI:

EURIDICE: una giovane donna di bellezza eterea, con uno sguardo che cerca il senso in ogni cosa.

PERSEFONE: una donna di mezza età, dal portamento deciso e la voce incisiva, che sa come destreggiarsi nel mondo.

Scena: La hall di un hotel di lusso. Luci calde riflettono su pavimenti lucidi. Una pianta tropicale si erge accanto a un grande lampadario. Euridice è seduta su una poltrona, con uno sguardo perso nel vuoto. Persefone entra, elegante e sicura, con uno stile che parla di mestiere e determinazione.

Euridice: (Chiude gli occhi, sul volto un’espressione di malinconia, parla tra sé) Non riesco a capire... un regno di promesse...

Persefone: (Osserva Euridice) L'ennesima vittima del romanticismo.

Euridice: (Con un sospiro profondo) Non ho fantasmi, Persefone. Ho ricordi. L’amore non si misura in numeri. È come un fiore che sboccia e poi appassisce, ma resta la sua impronta nell’anima.

Persefone: (ridendo, tagliente) Impronta nell’anima, dici? Qui, dove i fiori si comprano e si gettano come fazzoletti, non c’è spazio per impronte.

Euridice: (Un po’ frustrata) So bene che l'Amore è solo un'illusione.

Persefone: (Mentre si sistema il vestito, con aria sicura)L’amore è un lusso, Euridice. E io gestisco un negozio di esperienze. C'è chi vende felicità e chi compra... Ma alla fine, siamo tutte in cerca del lusso.

Euridice: (Movendo il capo, incredula) E tu ti trovi a tuo agio con questa realtà.

Persefone: (sorridendo, quasi compiaciuta) Completamente. Ciò che gestisco è molto più onesto di un’amore eterno. Le emozioni sfuggono, il denaro resta. L’amore è per chi non ha paura di perdere; io non ho mai avuto quella fortuna.

Euridice: (Guardando fissa Persefone, con una dolcezza nel tono) Non sono fortunata neanch'io.

Persefone: (interrompendo, la voce si fa feroce) Il mondo semplicemente punisce coloro che si fanno troppo incoraggiare dai sogni.

(Euridice tace, le sue mani tremano lievemente.)

TITOLO: L'AMORE

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: OTTOBRE 2024

WWW.EURIDICE.STREAM

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GIORGIO VIALI

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GIORGIO VIALI

FOTOGRAFO, FILMMAKER, SCENEGGIATORE

INDIPENDENTE PRECARIO - VICENZA

CONTATTI: giorgioviali@gmail.com

MANIFESTO di GIORGIO VIALI

SCRIVO, ELABORO, PROGETTO, CONTATTO. A VOLTE REALIZZO

Cerco , ogni volta ripartendo da zero, impossibilitato ad agire diversamente, di esplorare e riflettere su dimensioni intime della condizione umana. Convinto che siano dimensioni sociali e politiche. In un percorso di esplorazione non semplice: che richiede coraggio e volontà di esporsi, di mettere in gioco non solo le proprie idee, ma anche le proprie emozioni ed esperienze.

PROGETTO e REALIZZO: Un PERCORSO questo che non posso svolgere da solo. Che richiede la partecipazione di MODELLI e/o ATTORI.

Fin che non dai, spendi, doni, la TUA IMMAGINE ad un qualche Progetto Visivo, la TUA IMMAGINE non sarà completamente Tua. I Selfie semplicemente ti allontanano dalla Tua Immagine.

La figura dell'Attore e dell'Attrice, nei progetti visivi complessi, o del Modello e della Modella nei progetti fotografici, dei Performers in generale, è fondamentale. La loro disponibilità a lasciare che il regista, o il fotografo, direzioni i loro corpi e le loro emozioni è semplicemente un atto di fede. Qualcosa di mistico. Un gesto di fiducia assoluta, in vista di una connessione con il pubblico nel momento in cui si accettano i rischi e le incertezze della rappresentazione.

Questo atto di rappresentazione si rivela così non solo un'esperienza, ma anche un momento di rivelazione sociale e politica. La performance visiva diventa un veicolo attraverso il quale si portano in luce questioni collettive, dando voce a narrative singole. Allo stesso tempo, essa è un viaggio interiore che facilita la guarigione e l'autoaccettazione. Mediante performance, si possono condividere il peso di esperienze personali, che si trasformano in narrazioni universali.

L’atto di fede è un elemento centrale nell'ambito dell'arte. Questo fiducioso abbandono alla direzione creativa permette alle opere e ai performers di andare oltre il semplice intrattenimento, creando un terreno per esperienze che informano, trasformano e, in alcuni casi, curano.

Non c'è gesto sociale e politico che non nasca da una introspezione e confronto con se stessi e da un atto di fede assoluto di un performer che mette il proprio corpo viso e emozioni al servizio di un Bene più grande. In sintesi:

un Progetto Visivo è una interazione tra l'introspezione personale di un singolo e l'Atto di Fede assoluto di un/una Performer.

Tutto qui. Semplicemente questo.

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GIORGIO VIALI - VICENZA

EURIDICE STREAM

TITOLO: SIGNORINA STREAM

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: OTTOBRE 2024

PERSONAGGI:

EURIDICE: Una giovane donna, fragile ma con una forza interiore latente, vestita con un abito semplice.

PERSEFONE: Una donna di mezza età, sicura di sé e con un’aria di mistero, vestita in modo audace e provocatorio.

SCENA: Un bar malandato ai margini della città. Luci basse, tavoli sporchi e una musica di sottofondo che suona nostalgica. Euridice siede da sola a un tavolo, con un bicchiere di vino rosso in mano. Persefone entra, sembra osservare il locale come se stesse controllando un territorio. Si avvicina a Euridice.

PERSEFONE: (sorridendo) Buona sera, signorina. Qui sei venuta a cercare la tua anima?

EURIDICE: (sospirando) Non so se l'anima sia ciò che cerco. Ho perso qualcosa, forse più di una semplice anima…

PERSEFONE: (si siede di fronte a Euridice) Siamo tutte perse, in un modo o nell'altro.

EURIDICE: (scuotendo la testa) Non puoi restituirmi l'amore. Non puoi ridarmi lui, il suo sorriso, le parole dolci e quelle amare

PERSEFONE: (interrompendola) Oh, tesoro, ma chi ha bisogno di un uomo che se ne va? Gli uomini sono come le nuvole: passano, si tramutano, e nel peggiore dei casi, ti rimangono accanto troppo a lungo.

EURIDICE: (con un tono nostalgico) Ma lui era diverso. Sembrava vero… (pausa) C'era un mondo dentro di lui, e io speravo di scoprire i segreti di quel mondo.

PERSEFONE: Purtroppo, i segreti si svelano più facilmente nei letti di chi paga il prezzo giusto.

EURIDICE: (guardando nel vuoto) Ti sbagli. Non è solo un sogno. Era un legame… (pausa)

PERSEFONE: (con un sorriso misterioso) E adesso? Cosa hai? Un bicchiere di vino e un amore che non esiste più? La vita è un palcoscenico, Euridice. Devi recitare la tua parte.

EURIDICE: (con fervore) E se non voglio recitare? Se voglio solo essere me stessa e, per un attimo, sentirmi viva?

PERSEFONE: (avvicinandosi) Essere se stessi è un lusso che non puoi permetterti. Ma posso offrirti un’alternativa. Un modo per abbracciare la tua verità, senza filtri.

EURIDICE: (curiosa) Cosa intendi dire?

PERSEFONE: (dopo una pausa, con un tono provocatorio) Immagina di essere qualcun altra, o di poter esprimere un'altra parte di te. Potresti scoprire di poter volare, anche con le ali spezzate.

EURIDICE: (titubante) Non so se posso. Ho sempre avuto paura di perdermi…

PERSEFONE: (seria) E cosa hai da perdere? Non hai già perso tutto? A volte, per ricostruirsi, bisogna prima distruggere i resti di quel che è stato.

EURIDICE: (si passa una mano tra i capelli, riflettendo) E se questa distruzione dovesse portarmi solamente al nulla?

PERSEFONE: (sorridendo) Il nulla non è sempre un male.

EURIDICE: (guardando Persefone con nuove determinazione) Hai ragione. Devo smettere di guardare indietro e iniziare a danzare con le mie ombre.

PERSEFONE: (alzando il bicchiere) E allora brindiamo! A un nuovo inizio, e a tutte le donne che, come te, cercano la loro strada in questo labirinto di emozioni.

EURIDICE: (solleva il bicchiere) All'Amore.

(Le due donne si guardano negli occhi. La musica in sottofondo cresce di intensità. Le luci si abbassano lentamente, mentre i loro sorrisi si irradiano nel buio.)

TITOLO: SIGNORINA

AUTORE: GIORGIO VIALI

DATA: OTTOBRE 2024

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